Il linguaggio come limite

In questo terzo momento in preparazione all’incontro del 26 febbraio presso Stoà tenuto dallo psicoterapeuta Daniele Crosta: “Le sfumature del limite: tra identità, affettività e benessere”, facente parte del festival culturale e filosofico “Filosofarti”, parleremo del linguaggio come conquista e limite dell’uomo.

Il linguaggio, inteso in senso lato, è al contempo una delle più grandi conquiste di sempre dell’uomo e uno dei suoi più grandi limiti in quanto riflesso della sua capacità conoscitiva limitata.

Tramite il linguaggio è possibile la comunicazione tra individui che parlano la stessa lingua; tale comunicazione può essere di qualsiasi natura ed è proprio questo il suo “potere” e il motivo per cui comprende tutte le modalità di espressione e non solo quella orale o scritta..

La capacità di scambiare informazioni permette dunque  l’incontro con il prossimo, la condivisione di idee e la possibilità di conoscere l’altro.

Sul piano internazionale e interculturale possono sorgere, però, delle barriere linguistiche che vanno quindi a limitare la comunicazione, questo impedimento può essere dato banalmente dalla  non conoscenza di una determinata lingua.

Estendendo l’analisi ad un livello interstellare, si pone il problema di come comunicare con un eventuale intelligenza extraterrestre. Il progetto S.E.T.I. (Search for Extra-Terrestrial Intelligence),  che ha come obbiettivo la ricerca di segnali di vita fuori dal nostro sistema solare, ha incontrato difficoltà in questo senso e per ora consiste “solamente” nell’inviare segnali radio nel cosmo in attesa di un’eventuale risposta da una civiltà, che però deve essere capace di poterli captare e interpretarli.

Il linguaggio stesso dell’universo è un dilemma, noi uomini lo identifichiamo con la Matematica pur non essendone certi, ma allo stesso tempo possiamo trovare nella matematica una lingua condivisa da tutta l’umanità che supera le barriere di precedentemente analizzate, e dunque una lingua universale.

In conclusione, il linguaggio è limitato perché finito e interpretabile, ma allo stesso modo l’unico metodo che abbiamo di comunicare ed esprimerci secondo le nostre capacità.

Giovanni Galli

articoli precedenti: “Icaro e il limite”, “il limite nella matematica

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